Abitudini ed organizzazione


C’è una stretta correlazione tra organizzazione personale ed abitudini in quanto, specie quando si tratta di azioni che si perpetuano nel tempo, dobbiamo rafforzare comportamenti efficaci con la ripetizione di una serie di prassi che nel tempo si sono rivelate proficue.

Ovviamente è d’obbligo fare subito una precisazione sull’esistenza di abitudini positive e negative. In entrambi i casi non tutto funziona per tutti e va assolutamente adattato alle nostre caratteristiche.

Se mi segui da un po’ sai che una buona organizzazione personale non ha niente a che fare con la fissazione ad essere “precisini” o “perfetti”, ma con il riuscire a fare le cose al meglio “possibile” e con il minor spreco di risorse.

Vediamo adesso qual è la definizione di abitudini.

Charles Duhigg nel suo “Il potere delle buone abitudini” le definisce come le scelte che tutti compiamo deliberatamente ad un certo punto della nostra vita e a cui poi smettiamo di pensare agendo in automatico.  

Pensa ai bambini piccoli ed a quanto sia importante ed efficace insegnare loro attraverso la ripetizione di determinate azioni trasformandole in abitudini.

Si lavano i denti dopo aver mangiato!

Si legge una storia prima di andare a letto!

Si rimettono a posto i giochi dopo averci giocato!

Si lavano le mani prima di andare a tavola!

Si tratta di abitudini-base che, se assimilate, ci accompagneranno per tutta la vita.

Il bambino all’inizio non le capirà e non le accetterà, ma via via crescendo e superando lo scoglio della coercizione, non potrà più farne a meno.

Le abitudini “buone” sono nostre alleate, ci aiutano quindi a semplificare.

Esempio: se prima di uscire perdevamo un sacco di tempo a cercare le chiavi di casa e, arrivati ad un punto di non ritorno, decidiamo di impostare una routine “di rientro” riponendo le chiavi all’ingresso di casa in un apposito gancio, questa buona abitudine ci semplificherà la vita.

Ovviamente se eravamo abituati “male” all’inizio dovremo fare un po’ di fatica, ma poi- quando il beneficio di impiegare un attimo uscendo di casa sarà lampante- saremo più motivati e ci verrà tutto in automatico.

Perché le abitudini nascono così:

–       Da uno stimolo iniziale (il non poterne più di non trovare le chiavi)

–       Una ricompensa (il beneficio di trovare le chiavi subito al momento di uscire)

–       La routine (l’azione del riporre le chiavi sul gancio in automatico senza doverci pensare)

 Se nella vita privata sono molto di aiuto, le buone abitudini a lavoro sono vitali.

Nelle mie consulenze cerco di comprendere prima le esigenze specifiche e poi aiutare le persone ad ottimizzare le risorse per lavorare meglio, con meno distrazioni e più energie.

Ci sono però delle buone abitudini che sono valide per tutti e che riguardano l’apertura e la chiusura della giornata di lavoro.

Consiglio sempre, conclusa la giornata, di dedicare alcuni minuti alla “to do list” del giorno successivo.

In questo modo l’indomani avremo chiare le attività rimaste da portare avanti ed aiuteremo il nostro subconscio a staccare bene dal lavoro.

Molto importante poi è ri- organizzare lo spazio di lavoro, mettendo in ordine le cose lasciate fuori, archiviando ciò che si è concluso, lasciando la scrivania più libera possibile.

Avere campo “visivo” pulito e sgombro è un presupposto fondamentale per partire con il piede giusto l’indomani.

Rimandare questa azione significa invece mettere in difficoltà noi stessi la volta in cui non riusciremo più a lavorare nelle condizioni mentali e fisiche ottimali.

Si, perché avere delle buone abitudini è una forma di rispetto e di amore per noi stessi.

Da piccoli ci insegnano tante regole nei confronti degli altri; dovrebbero insegnarci anche quelle per noi stessi.

Poi, per il consolidamento delle buone abitudini, un po’ di sana (senza esagerare però!) autodisciplina sarà risolutiva, proprio come avviene per gli sportivi che hanno chiaro un obiettivo e tutti gli sforzi fatti per rimanere in forma ed essere allenati.

Ognuno ha le proprie esigenze; ripeto, non si può generalizzare, ma se può esserti utile condivido volentieri con te un’altra mia “buona abitudine” che riguarda la formazione professionale, attività per me fondamentale ma anche difficile da incastrare tra impegni lavorati ed esigenze familiari.

Ogni mattina dedico, prima di accendere il pc e mettermi a lavorare, venti minuti allo studio di libri o manuali che riguardano la mia professione.

Lo faccio in un momento della giornata particolare, quando ancora le incombenze non hanno iniziato a “bussarmi alla porta”.

Lo stesso tipo di principio si potrebbe utilizzare per fare esercizio fisico, meditazione o per ascoltare un podcast.

Il tempo è prezioso e va assolutamente saputo gestire.

Concludo con un consiglio utile per abituarsi a consolidare le abitudini.

Sto parlando della tecnica “Dont’t break the chain”: consiste nel mettere una X sul calendario che abbiamo sotto gli occhi quotidianamente o sulla nostra agenda ogni volta che abbiamo concluso l’azione che desideriamo consolidare.

Visivamente vedere le X segnate continuativamente sul calendario rafforzerà la nostra autostima, così la volta in cui saremo meno motivati a compiere l’azione, vedendo tutte le altre X ed il “vuoto” che l’azione rimandata lascerebbe sul foglio, pensando allo sforzo fatto fin ora saremo meno propensi ad “interrompere la catena” (traduzione del nome della tecnica).

Se sei meno incline al digitale e non utilizzi calendari o strumenti cartacei, puoi scaricare una delle tante app,anche gratuite in circolazione, come ad esempio Good Habits.

Buon mese di febbraio, spero di aver stimolato in te il desiderio di nuove buoni abitudini.


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