Altro che saldi!


Che momento assurdo quello che stiamo vivendo!

Considerando la stagionalità avevo pensato di scrivere un pezzo sulla coda finale dei saldi, periodo solitamente “molto pericoloso” per chi ha la tendenza ad accumulare oggetti e si fa tentare dai prezzi ribassati nell’ottica del “lo compro, potrebbe sempre servirmi!”.

Invece, per l’attuale situazione pandemica, nemmeno i saldi possono attirare le persone fuori casa (e di questo mi dispiace veramente per gli esercenti), perché, alla fine, per i pochi che possono permettersi di uscire a cuor leggero, il rischio dello shopping compulsivo credo sia l’ultimo dei problemi!  

L’incremento della curva dei contagi ci sta tenendo sempre di più a casa, usciamo fuori il minimo indispensabile con atteggiamenti sempre più precauzionali, evitando occasioni di possibile contagio e stop per misure di profilassi.  

Inevitabilmente questo si ripercuote anche sul lavoro dove c’è un clima “sospeso” difficile da gestire: appuntamenti rimandati di continuo, persone con bambini a casa in dad che non possono certo lasciare da soli, incertezze economiche, complicazioni varie.

Lo stato di perenne attesa

 Il rischio più grande, in questo stato di perenne attesa dove è davvero difficile fare programmi, è quello di lasciarsi andare, rimandare tutto fino all’inverosimile, non avere stimoli, né voglia di fare.

A qualcuno è successo durante il primo lockdown, in contrasto con chi panificava, ha scritto libri, messo a soqquadro la casa o fatto corsi di aerobica, ad altri sta succedendo adesso dopo la delusione di una falsa ripartenza sul piano economico, di salute e di lavoro.

L’ho sentito dire spesso nelle mie consulenze, le persone sono “bloccate” e stanno facendo una gran fatica a lavorare su progetti che vadano oltre la routine di base e che implichino un minimo di pianificazione ed un lavoro di consapevolezza sugli obiettivi.

Sembra tutto difficile ed a volte insormontabile e ci si butta giù.

Diceva Mark Twain..

 “Il segreto per andare avanti è anzitutto mettersi in moto. Il segreto per mettersi in moto è spezzare compiti complessi in piccole operazioni gestibili e iniziare dalla prima.”

Questo principio è alla base delle principali teorie sull’organizzazione, da quando si dice che per riorganizzare un armadio è bene iniziare da un cassetto alla volta, a quando si consiglia di dividere l’obiettivo finale a lavoro in vari milestones- piccoli traguardi intermedi che porteranno al risultato finale.

È proprio da qui che dobbiamo iniziare.

Quel che consiglio quindi è di non smettere di porsi degli obiettivi, anzi, di dare loro concretezza focalizzandosi per capire quale sia la prima e poi la prossima mossa per raggiungerli, pianificare le varie azioni e darsi delle scadenze temporali ben precise.

È un po’ questa anche la differenza tra sogni ed obiettivi.

Spesso, per spezzare certi meccanismi mentali e cambiare prospettiva, prima di mettersi a lavorare ci vuole un’azione “fisica” e di sicuro l’ambiente che ci circonda influenza le nostre energie.

Potremmo quindi provare a partire riorganizzando il nostro spazio di lavoro o un angolo della nostra casa: alla fine ci sentiremo ricaricati e più lucidi per pensare ai nostri prossimi obiettivi.

Ed allora mettiamoci in moto, non c’è modo più efficace per uscire da questo torpore!


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