Gli smartwatch a supporto dell’organizzazione personale


Quando ero ragazzina il boom degli orologi Swatch mi ha fatto nascere la passione per questo accessorio.

Non posso certamente definirmi una collezionista ma possiedo circa una decina di orologi di vario stile che fino a qualche tempo fa intercambiavo tra di loro in base a come mi sentivo, all’occasione ed al vestiario.

Ho scritto “fino a qualche tempo fa” perché da quando ho ricevuto in regalo da mio marito più di un anno fa uno smartwatch difficilmente riesco a separarmene!

E la parte più “fashion” di me soffre molto di questa cosa! 

Indubbiamente questo strumento tecnologico ha apportato sostanziali cambiamenti nella vita delle persone che lo utilizzano. 

Partiamo dalla definizione che Treccani fa della parola “smartwatch”: orologio da polso in grado di ricevere e visualizzare contenuti digitali tramite altri dispositivi connessi alla rete.”

A prescindere dai modelli- perché davvero ce ne sono da tutte le portate- credo che questo strumento sia davvero utile per uno stile di vita organizzato e per praticità delle sue funzioni principali.

C’è però un’azione imprescindibile da fare appena acquistato il nostro modello, scartata la confezione e collegato l’accessorio al nostro telefono.

Per non diventarne infatti ulteriormente schiavi e moltiplicare all’ennesima potenza la nostra dipendenza dai dispositivi vanno eliminate le notifiche dalle seguenti app:

  • Messaggi whatsapp
  • E mail
  • Notifiche social

Credo fortemente in questo primo passaggio perché è già molto difficile interrompere la dipendenza che tutti noi, chi più e chi meno ma sempre oltre la soglia ideale, abbiamo nei confronti del cellulare e della tecnologia.

Se tenessimo attive infatti le notifiche delle tre app sopra citate, la nostra concentrazione per qualsiasi attività sarebbe pari a zero ed amplificheremo la potenza del cellulare.

Diverso ragionamento farei invece per la possibilità di visualizzare ed eventualmente rispondere (per i modelli che lo consentono) alle telefonate: in questo modo eviteremo di interrompere ciò che siamo facendo per andare a cercare il telefono in un’altra stanza o nella borsa valutando sul momento l’opportunità o meno di rispondere o richiamare.

Ovviamente si tratterebbe sempre di un’interruzione, ma ormai con i cellulari a questo giochino non ci possiamo più sottrarre e dobbiamo sempre tenere a mente la possibilità di silenziare entrambi i dispositivi o inserire la modalità “aereo” per le attività o i momenti nei quali necessitiamo di non essere disturbati.

Tralascio la descrizione dettagliata delle varie funzioni legate alla salute, che davvero aiutano in un’epoca nella quale siamo sempre di corsa (e non a fare jogging!) e come prima cosa trascuriamo  il nostro benessere, ma consiglio di utilizzare almeno il monitoraggio di: movimento, sonno e battiti (volendo anche di alimentazione e per le donne ciclo).

Quello che mi preme di più sottolineare in questa sede è l’utilità di questi dispositivi ai fini di una migliore organizzazione personale.

Ho ripetuto più volte quanto sia importante lasciare libera la mente di ragionare e non ridurla ad un mero contenitore di dati, scadenze e cose da ricordare.

Come suggerisce David Allen nel suo “Getting things done” e che poi è il principio cardine del professional organizing in generale, dobbiamo imparare a raccogliere le informazioni e le attività da svolgere negli appositi supporti.

Che siano delle inbox fisiche (la classica vaschetta porta documenti in ufficio), il personal kanban, una lavagna magnetica, una check list o uno strumento digitale come lo smartwatch, l’importante è imparare a svuotare la nostra mente.

Utilizzo infatti da tempo la funzione promemoria su smartwatch per le attività che riguardano un’azione “secca”, sia a lavoro (ad esempio “richiama Tizio tra un’ora”), che a casa (ad es. “fai gli auguri a Caio”).

Questo in particolare per attività che esulano dal dovermi trovare davanti al pc (per quelle utilizzo le notifiche di outlook) oppure di essere a casa (per quelle utilizzo la mia amica Alexa ????).

Con la funzione calendario, sincronizzata con il dispositivo telefono, so sempre quali appuntamenti mi aspettano sia nella giornata in corso ché nei giorni a venire; per alcuni posso aggiungere un allert, per altri la consultazione manuale.

Utilizzo inoltre il cronometro se sto lavorando con la tecnica del pomodoro o semplicemente se devo ricordarmi di scolare la pasta mentre sto finendo di scrivere un’e-mail impegnativa e corro il rischio di farla scuocere!

I miei figli mi prendono sempre in giro perché una delle funzioni che utilizzo più spesso (aimè!) e che effettivamente mi semplifica la vita è “trova dispositivo” che mi fa suonare il telefono in modo non debba cercarlo per casa o temere di averlo dimenticato fuori da qualche parte!

In definitiva questo tipo di orologio dovrebbe portarci ad avere il telefono in mano il meno possibile, purché davvero si disattivino tante app e funzioni di quest’ultimo.

Sono sicura di utilizzare forse solo il 60% delle potenzialità di questo strumento e di per sé sarebbe anche uno spreco, lo so; credo però che anche nel campo della tecnologia il principio “Less is more” debba guidare il nostro buonsenso.

È giusto imparare cose nuove, informarsi etc ma credo anche sia altrettanto inutile fare una fatica incredibile cimentandosi a studiare funzioni che non utilizzeremo mai o che, paradossalmente, ci farebbero perdere tempo: per me è un po’ come con Excel.. a seconda delle propensioni e del lavoro che si svolge ognuno ne utilizza la parte che più gli torna utile.

Basta essere a conoscenza delle cose che ci si possono fare, poi per impararle c’è sempre tempo.

Concludo con un’altra funzione interessante dello smartwatch…… serve anche a vedere che ore sono!

Non dimentichiamolo e ricordiamo sempre il valore della puntualità, nei confronti degli altri e di noi stessi ????

Buon mese di ottobre a tutti!


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