Organizzare le idee con le mappe mentali


Quando c’è da organizzare qualcosa di intangibile come, ad esempio le idee legate ad un progetto da sviluppare, ci possono essere di prezioso aiuto le mappe mentali di Tony Buzan.

Nel mondo scolastico sono molto note per insegnare a memorizzare concetti aiutandosi con rimandi e connessioni logiche legate alla nozione stessa e vengono per questo consigliate anche a chi ha disturbi dell’apprendimento.

Meno frequentemente se ne parla come strumento lavorativo per sviluppare progetti, organizzare le idee e trovare soluzioni efficaci.

Personalmente le utilizzo tantissimo per impostare le mie consulenze partendo dal focus del problema che vorrei aiutare a risolvere, sviluppando nelle varie “ramificazioni” della mappa le proposte che vanno ad utilizzare tecniche consolidate o strumenti di lavoro.

Ma facciamo un passo indietro: cosa sono le mappe mentali?

In sostanza sono una rappresentazione grafica del pensiero che sviluppa le varie connessioni ed associazioni mentali partendo da un cerchio centrale che si andrà poi a collegare tramite “rami” ad altri elementi, che daranno origine a vari nodi di pensiero.

Perché siano efficaci, le mappe devono essere rappresentate in maniera molto sintetica ed intuitiva partendo da un concetto chiave che darà vita a tutte le connessioni successive, altrimenti la nostra mente si perderebbe per strada.

Sarebbe ideale sviluppare le mappe utilizzando anche dei simboli o disegni significativi ed anche tanti colori; non vi nascondo però che le mie capacità (o meglio in- capacità) artistiche me lo vietano assolutamente.

Nonostante ciò, trovo moltissimo beneficio nell’utilizzare queste mappe a lavoro e per questo vi consiglio di fare la stessa cosa.

Ogni strumento può e deve essere adattato alle nostre caratteristiche personali perché non sarebbe sensato doversi forzare – e quindi fare fatica- ad utilizzare qualcosa che invece dovrebbe facilitarci.

Non sarò un’artista delle mappe mentali, ma di sicuro ne sfrutto le funzionalità al massimo e, attraverso di esse, riesco a concretizzare idee sparse che mi frullano in testa avendo ben chiaro quali sono i passaggi fondamentali ed i potenziali sviluppi di un’idea.

Mi trovo talmente bene che qualche volta uso le mappe mentali perfino per fare la lista della spesa: il centro del mio cerchio, ovvero l’obiettivo da raggiungere è l’acquisto di beni di prima necessità, poi vado ad inserire sui rami le categorie merceologiche che occorrono come frutta, formaggi, etc e nei nodi di derivazione le cose specifiche da comprare (mele, ciliegie etc).

Il tutto disposto nell’ordine cronologico dei reparti del mio supermercato di fiducia: funzionale ed estremamente pratico!

Le mappe possono essere cartacee (le mie lo sono assolutamente) oppure anche digitali: ci sono tantissimi programmi ed app che consentono in poche mosse di costruire delle fantastiche mappe mentali.

Un programma che consiglio è GitMind.

Qualunque forma e supporto scegliate, sono sicura vi sosterrà nello sviluppare il vostro pensiero di base nello sviluppo del ragionamento.

Lo stesso ideatore Tony Buzan che le definisce come “il più potente strumento di accesso alle straordinarie capacità del cervello per pensare, creare, studiare, organizzare…” le ha disegnate a forma di neurone con un corpo centrale e migliaia di “tentacoli” che consentono ai neuroni stessi di comunicare tra loro utilizzando le connessioni gerarchiche ed associative del cervello.

La Mappa Mentale è una rappresentazione del pensiero radiante, ossia dei processi interni e delle interazioni che avvengono all’interno del cervello: un’immagine centrale diventa il centro di associazioni che generano una catena infinita di schemi multipli collegati al centro comune, rappresentando su carta una realtà multidimensionale di spazio, tempo e colori.

Provate ad utilizzarle e fammi sapere scrivendo a comunicazione@mariacristinafusari.it  


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